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Associazione Culturale Italo-tedesca – Associazione Culturale Galleria Folco – Museo MIIT - Italia Arte
La grande esposizione dedicata al Maestro veneto Luciano Trevisan a Palazzo Albrizzi Capello, sede storica dell’ACIT, Associazione Culturale Italo Tedesca che ospita regolarmente i padiglioni stranieri e gli eventi collaterali della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, vuole ripercorrere, unico caso al mondo e mai prima verificatosi, 50 anni di avvenimenti storici, in un viaggio suggestivo, visionario e profetico che ha anticipato fatti, drammi e, infine, disilluse speranze e crude consapevolezze contemporanee con decenni di anticipo.
Un diario scritto osservando il mondo per il mondo, denuncia profonda e spirituale dei mali della società, delle ingiustizie, delle guerre, delle prevaricazioni che ancora oggi scuotono le coscienze… o forse no e sicuramente non di tutti. E’ questa, infatti, una delle chiavi di lettura delle opere di Luciano Trevisan, quel suo saper indagare con immediatezza e chiarezza di idee ogni avvenimento umano, senza dare giudizi, ma interpellando con rigore l’anima e la mente di ognuno di noi.
Anche tanti altri maestri, in special modo tra Otto e Novecento, hanno ipotizzato soluzioni, creato correnti ideologiche, scosso le loro epoche con uno sguardo provocatorio e un’arte coraggiosa: basti pensare al Cubismo che ha destrutturato l’immagine dell’uomo e del mondo come simbolo della decadenza dell’anima oppure all’Espressionismo, massima evidenza dell’interiorità primordiale, ma nessuno di essi ha descritto in pittura la sua epoca con la lungimiranza, la continuità e la saggezza profetica di Luciano Trevisan.
La mostra dedicata a Luciano Trevisan e ai suoi cinquant’anni di genialità non poteva comunque trascurare la parallela attività di creativo svolta ai massimi livelli nazionali e internazionali che, per cinque lustri, ha portato nelle case degli Italiani le novità, i prodotti e i servizi delle principali aziende di tutto il mondo. Nel corso della sua professione di pubblicitario e creativo ha ideato e promosso il famosissimo e antesignano di tutti i giochi del Monopolio, lo ‘strappa e vinci’, nonché le campagne promozionali, le immagini aziendali, i loghi, i packaging di innumerevoli multinazionali, portando il Made in Italy e non solo nell’universo globalizzato della contemporaneità.
Una vita dedicata all’arte, ma soprattutto all’Uomo, che da sempre è al centro della poetica di Trevisan, osservato con l’occhio e la sensibilità dell’artista oppure con l’acume e la professionalità del creativo. L’essere protagonista del suo tempo rende l’artista testimone della propria epoca, che si dilata verso un futuro immaginato e anticipato con sguardo attento e lungimirante. La figurazione rimane il linguaggio chiave delle opere di Trevisan, affinchè il messaggio giunga diretto e immediato all’osservatore, senza sovrastrutture concettuali. Occhi, espressioni, posture dei soggetti, cromatismi raccontano la passione e svelano l’intensità delle emozioni, rendendole subito chiare ed evidenti a chi si appresta a decifrarne il messaggio. In fondo anche Trevisan, come i fiamminghi e gli olandesi del Seicento, è un realista e narratore scrupoloso della società e nelle sue opere si specchiano vizi, virtù, drammi e speranze dell’epoca che stiamo vivendo. Il simbolismo dell’immagine si affianca sempre alla parola, al racconto che il maestro ‘scrive’ con il colore di una pittura sempre profondamente intensa nella forma e nel contenuto del messaggio.
Ogni opera di Trevisan si può considerare icona contemporanea, capace di aprire una porta verso la spiritualità, l’anima e l’intelligenza dell’Essere. Come scriveva Pavel Florenskij, filosofo, matematico e presbitero russo del Novecento, in “Le porte regali, saggio sull’icona”, già dal concepimento del lavoro e fin nella sua realizzazione, l’atto del dipingere l’icona diventa sacra devozione e così è per i quadri di Trevisan, autentiche preghiere dipinte donate alla società e alle nostre coscienze. Il mistero del dipingere, in Trevisan come nei maestri delle icone, si fa ‘strumento di conoscenza soprannaturale’, come teorizzava il filosofo e scrittore italiano Elémire Zolla, ‘perché l’icona è l’affiorare alla mente di un archetipo celeste’. Anche in Trevisan, quindi, le varie fasi della pittura equivalgono quasi ad una cosmogonia, proprio come nelle tavolette dipinte che aprono le porte del cielo: le varie stesure del colore, la modellatura della forma sempre netta e precisa, i tagli di luce che percorrono i volti e gli sguardi… tutto racconta l’afflato del pittore verso la sua missione culturale e artistica del rendere evidenti e denunciare le contraddizioni del mondo.
Guido Folco
BIOGRAFIA DI LUCIANO TREVISAN
Luciano Trevisan è nato a Venezia l’8 febbraio 1938. Frequenta dapprima l’Istituto di Belle Arti di Vercelli, si trasferisce poi a Milano per proseguire i suoi studi alla scuola del Castello Sforzesco e all’Accademia di Belle Arti di Brera. La laboriosa Milano apre al giovane Trevisan un poliedrico mondo che diventerà poi il suo bagaglio professionale: dal restauro alla scenografia, dall’arredamento all’architettura, dall’illustrazione alla tecnica del fumetto. Dopo un periodo di approfondimento a Zurigo, torna a Milano dove prosegue i suoi studi diplomandosi anche come Tecnica Pubblicitario Professionista. Inizia così la sua avventura nel mondo della grafica e della comunicazione collaborando come free lance con importanti agenzie di pubblicità. Dal 1972 al 1987 è direttore creativo e contitolare della MPA, prima agenzia di sales promotion italiana. Nella sua instancabile carriera di pubblicitario e creatore della comunicazione Luciano Trevisan ha progettato promozioni, campagne stampa, spot televisivi, stands, packaging e marchi per centinaia di aziende leader. Dal 1987 si dedica alla libera professione: costruisce immagini coordinate di aziende, dal marchio alla modulistica, dal progetto dell’arredo di uffici, punti vendita, stabilimenti, centri commerciali alla comunicazione pubblicitaria. I suoi clienti più affezionati gli affidano l’arredo delle loro antiche case. Nell’impegnativo, complesso e variegato mondo della comunicazione Trevisan ha tuttavia sempre trovato il tempo per continuare anche la sua attività artistica: i suoi quadri sono la descrizione visiva del suo stato d’animo, la trascrizione delle sue preoccupazioni per un mondo che scivola velocemente verso il degrado sociale. Da alcuni anni si dedica solo alla pittura.
Sul sito www.italia-arte.it è possibile visionare e scaricare le fotografie liberamente pubblicabili dell’inaugurazione e dell’allestimento.
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