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“GINO BAGLIERI”

Dal 2 Aprile al 1 Maggio 2022

Il Museo MIIT di Torino è onorato di presentare la storica ed ampia antologica dedicata al maestro Gino Baglieri, tra i maggiori rappresentanti della pittura contemporanea italiana e internazionale.

Gino Baglieri, ottimo interprete della pittura espressiva e realista, intendendo con queste definizioni sempre comunque generali quell’arte che indaga il vero e l’essere umano in ogni sua sfaccettatura, percorre tutta la seconda metà del Novecento attraverso la sua creatività eclettica, colta, ricca di studio e mestiere, giungendo fino ai giorni nostri con un’intensità pregna di messaggi sociali e culturali.

Come nella migliore e più grande tradizione europea, il maestro si è formato, fin dalla giovane età, alla scuola di alcuni tra i principali interpreti di una cultura che ha trasformato il linguaggio della figurazione, della parola, del pensiero italiano e non solo, come l’artista Salvatore Fiume e lo scrittore e poeta Gesualdo Bufalino. Lo sguardo sincero e genuino sulla realtà e sul mondo rende l’arte di Gino Baglieri documento quotidiano dell’evoluzione dei costumi della società, passando da una raffigurazione essenziale e diretta ad una profonda interpretazione psicologica dei personaggi, quasi una rappresentazione teatrale dell’esistenza, con le sue fobìe, la sue passioni, le riflessioni attente sui mutamenti e sulle speranze.

La donna, in particolare, assume valenza simbolica nelle opere del maestro, culla della vita, musa della bellezza, vittima innocente, metafora di purezza e rinascita. Il tema della madre è potente e dolce riflessione sull’amore filiale, quello che accompagna la complicità coniugale si eleva a condivisione della prospettiva esistenziale ed eterna, mentre paternità e maternità diventano missioni sacrali, scrigni di gioie e tesori. La vita personale dell’artista è quindi presente in ogni pennellata, in tutte le possibili interpretazioni delle sue opere. Il contrasto cromatico ne evidenzia l’essenza, disegna le forme, le scolpisce in una materia viva e palpitante, immerse in un sole abbacinante, nelle tenebre della storia e dell’uomo, in solitudini silenti e meditative sul senso dell’Essere.

La narrazione della scena è sempre complessa, suggerisce stati d’animo ed emozioni, coinvolge lo spettatore in un dialogo serrato tra figura e universo, tra realtà e fantasia, lasciando libera l’immaginazione di ipotizzare qualsiasi finale, come in un blocco cinematografico che preannuncia storie nuove, percorsi inaspettati. Una memoria personale che diventa memoria collettiva e la pittura si fonde con la poesia, con la parola, in un alfabeto di sensazioni personali e vibranti di ricordi e di sentimenti che solo la vera arte riesce a vivificare.

L’utilizzo della luce, dei toni chiaroscurali accentua il pathos dell’attesa, di una sospensione metafisica temporale e spaziale che l’autore sa infondere in ogni suo lavoro.

Un’arte monumentale e corale, quella di Gino Baglieri, che dagli anni Cinquanta ad oggi ha saputo cogliere nella realtà l’afflato spirituale e quotidiano per raccontare storie e personaggi.

BIOGRAFIA

Nato a Lentini nel 1946, Gino Baglieri trascorre i suoi primi dieci anni a Comiso, dove frequenta la scuola primaria e dove viene a contatto con la lezione di due grandi maestri che segneranno la sua intera ricerca artistica: il pittore Salvatore Fiume e lo scrittore Gesualdo Bufalino. Il trasferimento con la famiglia nella vicina città di Vittoria, dove oggi vive e lavora, gli permetterà di intraprendere gli studi artistici e di conseguire il diploma di maestro d’arte, distinguendosi per un linguaggio espressivo di raffinata concezione, vivace e ammiccante. Un percorso artistico, quello di Baglieri, che muove dalla ricerca di una propria cifra stilistica, incentrata sulla reinterpretazione dei capolavori dei grandi maestri dell’arte, studiati con passione al punto da irrompere nella tela, autoritraendosi seduto al cavalletto accanto ad essi. Nella produzione più tarda il suo linguaggio si modificherà in una febbrile e nostalgica metafora poetica. La sua prima personale viene allestita a Vittoria nel 1982 e, in seguito, le sue opere vengono esposte, con cadenza quasi biennale, in Italia e all’estero, riscuotendo un ottimo successo sia di pubblico che di critica. Tra i maggiori riconoscimenti di una carriera ricca di soddisfazioni, segnaliamo il Terzo premio ceramica del 1960 conseguito a Faenza (con l’opera conservata nel Museo della Città), il Primo premio Mostra d’Arte a Francoforte nel ’68 e poi ancora la Medaglia d’oro Città di Reggio Calabria nel ’90, il Premio Internazionale Città di Venezia, la Medaglia d’oro Gli Etruschi a Livorno e molti altri. Tra le tante critiche e annotazioni dedicate al suo lavoro da maestri immortali dell’arte internazionale, un posto di rilievo assume lo stralcio di una lettera dedicatagli da Remo Brindisi: ‘Caro Baglieri, la fede nell’arte grazie ai mezzi di comunicazione può essere tenuta viva anche lontano dai grandi centri. Lo vedo dai suoi lavori, d’indirizzo poliedrico. Bisognosi che la ricerca avvenga al di dentro di se stessi, dentro lei, non manca di sentimento e di determinante azione professionale’.                                                                                                                                                 

“GINO BAGLIERI”          

MUSEO MIIT – CORSO CAIROLI 4 – TORINO     

DAL 2 APRILE AL 1 MAGGIO 2022          

INAUGURAZIONE: SABATO 2 APRILE 2022 DALLE ORE 18.00

ORARI MOSTRA: DAL MARTEDI’ AL SABATO 15.30-19.30;  oppure su APPUNTAMENTO

MUSEO MIIT – CORSO CAIROLI 4 TORINO – TEL. +39   011.8129776 – 334.3135903

WWW.ITALIA-ARTE.IT – INFO@ITALIAARTE.IT – WW.MUSEOMIIT.IT – INFO@MUSEOMIIT.IT     –     INGRESSO LIBERO