“MIN LIU | ANIMALE SOCIALE”
“HU XIAOTONG | CREPE-CONFINI”
OPERE E PENSIERI SUI RAPPORTI TRA SOCIETA’, SPAZIO, PERSONE
MUSEO MIIT – CORSO CAIROLI 4 – TORINO
DATE: DALL’ 8 AL 21 AGOSTO 2021
INAUGURAZIONE: SABATO 8 AGOSTO 2021 DALLE ORE 18.00
ORARI MOSTRA: DAL MARTEDI’ AL SABATO 15.30-19.30;
Il Museo MIIT di Torino, nell’ambito degli scambi artistici-culturali internazionali che da sempre caratterizzano la sua attività, presenta la doppia esposizione dedicata ai giovani artisti cinesi Liu Min e Hu Xiaotong, tra i più interessanti nuovi interpreti dell’arte contemporanea cinese e non solo.
Formatisi anche all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, Liu Min e Hu Xiaotong riflettono sul tema della socializzazione tra le persone, sul cambiamento portato dalla pandemia, sulla vicinanza e sulla lontananza, sullo spazio e sulla memoria. E’ questo il punto di contatto, il link tra i due artisti cinesi che il Museo MIIT intende porre in risalto, per sottolineare come il pianeta e l’uomo siano in realtà una cosa sola, uniti indissolubilmente fin dai tempi più lontani, fin dall’inizio del tutto, contradditori, sì, ma proprio per questo unici e speciali.
“Hu Xiaotong. Crepe-Confini” affronta invece il tema dello spazio, dei confini ed è quindi coerente con il linguaggio contemporaneo incentrato sul rapporto tra realtà, sogno, utopia. Questo link unisce le due mostre dei giovani autori cinesi, ma in Hu Xiaotong, la ricerca si concentra sul rapporto inscindibile tra composizione e idea. Nelle varie serie dell’artista, tra cui “Margini” e “Linea”, l’autore suddivide lo spazio in ritmici ambienti collegati da confini, appunto, che lasciano però fluire e interagire colore e superficie. Anche nella serie “Bandiera”, il cui significato condiviso universalmente indica di per se stesso appartenenza, ma anche distanza, limite, confine, l’artista lascia aperto il discorso di una interconnessione possibile. In tale elemento positivo, aperto, nei colori a volte squillanti, altre quasi monocromi, si comprende fin da subito il senso di questa arte personale e originale. Il desiderio di creare collegamenti al di là della difficoltà dei rapporti. Ecco che dal senso universale della sua sperimentazione si passa inevitabilmente ad un’osservazione più intima, personale, attentamente osservata con gli occhi del creativo.
Così spiega la sua arte Hu Xiaotong: “La mia creazione ruota attorno all’esplorazione dello spazio e dei confini, utilizzo il contrasto tra trasparenza e opacità degli strati pittorici, la sovrapposizione e l’intreccio di linee e superfici per preservare le tracce. Uso la confusione, la penetrazione e la trasgressione create dagli strati pittorici per esprimere il mio pensiero sull'”occupazione” e sulla “transfrontaliera” dello spazio (pensiero, penetrazione culturale e invasione spaziale in senso geografico), e per esaminare il confine nella vita sociale che ignora la distanza, e i confini diversi, impervi, tortuosi che forse mai si potranno rincontrare”.
Sono queste sovrapposizioni, queste interconnessioni tra linee, spazi, colori ad identificare il Hu Xiaotong il senso della distanza tra gli uomini. Non è un caso che la pandemia abbia ulteriormente sensibilizzato l’arte su tali tematiche che erano però già presenti e fortemente radicate nell’animo di ognuno. Le grandi migrazioni sociali della nostra epoca rientrano in questo concetto di confine, a volte inesplorato, altre ostile, altre ancora portatore di speranza e condivisione. Sono argomenti complessi, che l’arte interpreta però in maniera diretta e vibrante e Hu Xiaotong ne diventa interprete coraggioso, anticonformista, puro come la sua poetica.
Guido Folco
“Liu Min. Animale sociale” elabora il concetto di socializzazione alla luce dei cambiamenti contemporanei. La pandemia ha amplificato il sentire sociale intorno a questa tematica e l’arte, come sempre, ne ha intercettato immediatamente gli esiti più evidenti, ma anche quelli più nascosti e profondi. I primi sono facilmente riconoscibili dalla sensibilità di tutti: la distanza obbligata tra le persone, la mancanza di rapporti tra familiari e amici, la difficoltà di reinterpretare il lavoro e il tempo libero. I secondi sono più celati e fanno parte della sfera dell’anima di ognuno, diversa e unica nella sua espressione. Liu Min coglie questi aspetti con una sensibile interiorità, ne esplora le conseguenze, ne declina aspetti positivi e negativi. Le sue opere rappresentano spesso soggetti isolati, chiusi in una stanza, nel corso di azioni quotidiane. C’è, a volte, un velo sintetico che separa i volti dalla realtà, quasi una barriera di comunicazione resa visibile dall’artista, seppur sia, in realtà, invisibile. Il colore è uno degli elementi più significativi nella pittura di Liu Min, steso a ‘macchia’, come alcuni grandi interpreti del passato hanno fatto, rendendo così la sua arte sintetica, immediata, subito riconoscibile. Questo è, invero, l’aspetto maggiormente importante per un artista: il saper raccontare con personalità e unicità i propri sentimenti, la propria idea di vita e di arte. Liu Min lo sa fare con la grazie e la poesia tipica della sua terra, ma anche della società multietnica e globalizzata in cui è cresciuta e vive. Così spiega la sua pittura: “Al giorno d’oggi, con il rapido sviluppo della società, possiamo comprendere che la distanza tra le persone è sempre più ampia. Più le città sono frenetiche, meno le persone si incontrano e più vanno per la loro strada, seguendo i propri percorsi senza interagire gli uni con gli altri. Questo sta diventando uno degli stili di vita più rappresentativi del nostro tempo. Stiamo costantemente riducendo l’interazione sociale “diretta” che le persone avevano un tempo nelle piccole aree; ora le persone sono più abili a usare internet e a socializzare a distanza. Per quanto non ci piaccia ammetterlo, questo è lo stato attuale della società, dove la tecnologia ha ridotto le barriere della socializzazione e allo stesso tempo ha eliminato i comportamenti sociali tradizionali. Tutte le cose hanno molteplici aspetti, e non possiamo valutare i lati positivi e negativi di esse considerandone uno solo. Il desiderio di una comunicazione faccia a faccia, la paura delle situazioni impreviste, il piacere di un rapporto sereno con la famiglia e gli amici, la paura di essere vincolati dalle inezie della vita, tutto ci parla di un essere contraddittorio, ma è grazie a queste contraddizioni che si crea la diversità tra gli esseri umani. Come menzionato sopra, ogni individuo è unico e ogni persona ha un suo percorso di vita che questa epidemia globale ha leggermente modificato. Allo stesso tempo, essa ha anche permesso alle persone di sperimentare un altro modo di vivere che non hanno mai sperimentato prima. Forse ci saranno persone che si adatteranno a questo nuovo modo diverso dal passato e continueranno così anche in futuro. L’unica cosa certa è che il futuro sarà più incerto e si baserà sul cambiamento della consapevolezza di sé. Ognuno ha uno stile di vita diverso, ad alcuni piace uscire e socializzare mentre altri si godono il tempo libero passato a casa, non possiamo forzare le persone ad accettare lo stesso stile”.
Liu Min osserva quindi il mondo e la realtà in cui abita e vive, mette a fuoco i rapporti di amicizia e della famiglia, ne scandisce cromaticamente ogni istante, fissando sulla tela attimi di vita vissuta, emozioni, rapidi scatti di verità. Oli, pastelli, acrilici, tecniche miste, installazioni: ogni tecnica contribuisce a ricostruire l’universo poetico di Liu Min e all’osservatore resta il compito di osservare, comprendere, condividere le sue emozioni interiori.
Guido Folco
“MIN LIU | ANIMALE SOCIALE”
“HU XIAOTONG | CREPE-CONFINI”
OPERE E PENSIERI SUI RAPPORTI TRA SOCIETA’, SPAZIO, PERSONE
SEDE: MUSEO MIIT – CORSO CAIROLI 4 – TORINO
DATE: DALL’ 8 AL 21 AGOSTO 2021
INAUGURAZIONE: SABATO 8 AGOSTO 2021 DALLE ORE 18.00
ORARI MOSTRA: DAL MARTEDI’ AL SABATO 15.30-19.30;
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