“LUIGI SPAZZAPAN E GLI ARGENTI DA BEVANDA DELLA COLLEZIONE ARTISTICA LINO ED EZIA DAL VECCHIO”
PROGETTO ESPOSITIVO INTERNAZIONALE
CURATO DA TACTICA, MENSILE “ITALIA ARTE”, MUSEO MIIT E GALLERIA FOLCO
CURATELA CRITICA: PAOLO TURATI – DIREZIONE ARTISTICA: ROSALBA PASTORINO – DIREZIONE ORGANIZZATIVA: MUSEO MIIT GUIDO FOLCO
CON IL PATROCINIO DI “TACTICA”, TORINO+PIEMONTE CONTEMPORARYART, REGIONE PIEMONTE, PROVINCIA DI TORINO, CITTA’ DI TORINO, CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI TORINO, A+FONDAZIONE ARTE CRT TORINO PIEMONTE
REALE MUTUA AGENZIA PRINCIPALE TORINO-CASTELLO, SPES DOLCIARIA, WINEDERFUL, ITALIA ARTE INTERNATIONAL WEB-TV
6 – 22 GIUGNO 2013
INAUGURAZIONE: GIOVEDI’ 6 GIUGNO DALLE ORE 18.30
LA MOSTRA
Il Museo MIIT di Torino ospita, dal 6 al 22 Giugno 2013, la mostra dedicata alla Collezione artistica Lino ed Ezia Dal Vecchio, presentando un consistente corpus di opere storiche di Luigi Spazzapan (Gradisca d’Isonzo, 1889 – Torino, 1958), che comprende circa venticinque lavori, tra cui oli, tecniche miste, chine che ne illustrano il percorso artistico internazionale e una parte della preziosa raccolta di argenti antichi che comprende, tra gli altri reperti, teiere, cioccolatiere, caffettiere e tastavino di varie provenienze europee (Francia, Inghilterra, Italia), datati dal 1600 al 1900.
Una mostra che vuole inaugurare un percorso del Museo MIIT attraverso le grandi collezioni d’arte moderna e contemporanea, con l’intento di valorizzare, testimoniare e promuovere il gusto collezionistico sviluppatosi in diverse epoche storiche.
TESTI CRITICI
“PASSION. LUIGI SPAZZAPAN E GLI ARGENTI DA BEVANDA DELLA COLLEZIONE ARTISTICA LINO ED EZIA DAL VECCHIO”
Modulare una mostra attorno a temi apparentemente slegati, eppure con un denominatore comune, come quello della “passione”, potrebbe apparire un’operazione, sebbene non convenzionale, di non impossibile ‘convivenza’. Tuttavia, solo chi intuisca la ‘dimensione’ della visione, come un artista ispirato, o, segnatamente, un collezionista ansioso di costruire qualcosa che lo rappresenti “aere perennius”, o un artigiano sublime, o un “ricercatore dei sensi” potrà davvero compiutamente comprendere la valenza di una serie di esperimenti ambiziosi che il Museo MIIT inizia con questa Mostra che ho il piacere di curare, esponendo importanti beni artistici e preziosi della famiglia Dal Vecchio. Intersecare emozioni. Ecco lo scopo di questo evento e di altri che ne seguiranno. E farlo in una città notoriamente magica come Torino, dove talenti fra i più grandi della Storia della Cultura internazionale non solo italiana, dal Le Corbusier a Nietsche, tanto per citarne un paio, hanno trovato sin da tempi non sospetti rispetto alla propria “carriera” degna vetrina per mostrare le rispettive, immense, capacità espressive, non può che risultare lusinghiero e in forma davvero non irrilevante. Se la passione di un artigiano tedesco o inglese di secoli addietro nel produrre un oggetto fatto di un metallo prezioso come lo è l’argento la si ritrova ancora oggi immortalata in una delle teche che rendono fruibili ai visitatori i tesori di questa Mostra, ciò significa che un obiettivo innegabile è stato raggiunto: quello del tramandare qualcosa che non morirà mai: l’ingegno appassionato dell’uomo. Così come il collezionista che ha con passione ricercato, accumulato con sacrificio, tutelato e articolato un insieme di beni artistici che ne rappresentano l’anima: immortalità materiale che rispecchia quella del sopravvivere in altre dimensioni extracorporali. E, ancora, il “siamo ciò che mangiamo”, di Feuerbach: cosa può essere più immortale di qualcosa che nutre con sublime piacere come il gusto corpi mortali che si perpetuano da decine di migliaia di anni in un “genere” che non ha mai fine, come testimoniato dalla “testarda” vita persistente su questo meraviglioso pianeta azzurro che persiste comunque e quantunque? E’ proprio nella caparbietà che si esprimono meglio le passioni. Quella caparbietà nel tenere la barra delle proprie altissime convinzioni artistiche che Luigi Spazzapan ha fatto sua da sempre come segno connotante, ad onta delle gravi sofferenze ed incomprensioni subite durante e dopo la sua vita. Fame di vita, forza vitale, sensi inebriati, perfezionismo applicato con cura intransigente: è questo che accomuna l’estetica animistica somma di Luigi Spazzapan al rigore inflessibile degli argentieri europei qui esposti col Maestro (naturalizzato torinese) friulano, all’aromatizzazione eccelsa di gusti che ne hanno costituito il loro “storico”, oggi tramandato, contenuto in qualità di bevanda, all’ansia di un cuore caldo che una mente razionale ha aiutato a raccogliere il corpus di beni irrepetibilmente unico quale questo qui esposto.
Paolo Turati
Curatore della mostra, Collaboratore Christie’s Italia, Presidente “Tactica”
“LUIGI SPAZZAPAN: IL ‘BUCANIERE’”
Un ‘pirata’ e un ‘bucaniere’ all’arrembaggio dell’arte italiana del dopoguerra: li chiamavano così, Umberto Mastroianni e Luigi Spazzapan, magistrali interpreti della rivoluzione artistica del Novecento in un’Italia ancora scossa dai due conflitti mondiali. Era il 1915: Torino e l’Italia si apprestavano a vivere una delle stagioni più drammatiche della loro storia e i venti di guerra accendevano gli animi di poeti, scrittori, intellettuali, artisti, fra rabbia e dolore o giovanili e patriottici ardori. Anche la pittura interpretò la storia e lo fece soprattutto con la passione del colore, il ritmo forsennato del gesto, la dinamicità della cifra compositiva e il Futurismo divenne linguaggio e idea per una nuova stagione creativa dal senso e dall’impeto tutto italiano, ma già europea nell’interpretazione di un rinnovamento tanto necessario quanto auspicato negli ambienti non accademici del tempo. In questo quadro si comprende meglio anche la pittura di Luigi Spazzapan, così anticonformista nel segno improvviso e nervoso, quasi un alfabeto cifrato, seppur ancorata a un senso profondo dell’esistenza e del mondo, di un naturalismo moderno che intendeva dialogare con le sperimentazioni e le rivoluzioni artistiche europee. Diventa interessante annotare un pensiero di Carlo Carrà proprio di quegli anni, secondo cui il pittore avrebbe dovuto partire “dal concetto dinamico assunto quale elemento fondamentale”, non limitandosi a impostare il dipinto con un senso di movimento solamente esteriore, ma creando al suo interno, attraverso l’emozione primaria del colore, un nuovo “centro di gravità speciale della costruzione del quadro”. Il colore e il segno intesi quindi come primaria e ultima emozione, sufficienti a se stessi nel difficile compito di rappresentare l’anima del mondo e del poeta. Spazzapan diventa, per gli amici del tempo, “il bucaniere”, spesso affiancato dal “pirata” Umberto Mastroianni, con cui espone, in un evento storico e polemico, alla Galleria La Bussola, nel 1948. Il legame nascente con le avanguardie europee di quegli anni, tra cui il MAC, Movimento Arte Concreta, percorre la produzione di Spazzapan, sintesi coraggiosa e intensa, personale e unica di un astrattismo informale nato e sviluppato dagli ultimi fuochi dell’espressionismo mitteleuropeo in cui si era formato. La sezione torinese del MAC, animata dalle sperimentazioni di Albino Galvano, Adriano Parisot, Carol Rama, Annibale Biglione, Filippo Scroppo, Mario Davico e Paola Levi Montalcini, diventa avamposto della ricerca e delle innovazioni stilistiche internazionali, fucina di idee e pensieri su un’arte vogliosa di cambiamento. Si infiamma così l’impavida sfida alle convenzioni, l’arrembaggio bellicoso e vincente tra i flutti burrascosi della modernità italiana, di una stagione artistica che non dimenticherà il canto libero e cromatico del suo “bucaniere”.
Guido Folco
Direttore Museo MIIT
LA FORMAZIONE DI LUIGI SPAZZAPAN
La sua formazione avviene all’interno del Movimento Futurista Giuliano e, in seguito, nell’ambito del nascente razionalismo che lo conduce appunto, nel 1928, ad accettare la collaborazione per il Padiglione della Chimica all’Esposizione di Architettura torinese in occasione del decennale della Vittoria. Spazzapan proviene da un ambiente mitteleuropeo, da un crocevia di culture (latina, slava e austriaca) ma, nonostante questa grande prerogativa, alla fine il lavoro non gli viene assegnato a causa dell’attività anarchica del fratello. L’artista decide comunque di restare a Torino, ai margini del cenacolo casoratiano e qui viene avvicinato da critici come Lionello Venturi ed Edoardo Persico, oltre che dagli amici del Gruppo dei Sei, grazie soprattutto alle sue splendide chine. Sono anni in cui collabora anche con la “Gazzetta del Popolo” e comincia a ritrarre la città che lo ospita e i suoi dintorni, con tratti rapidi e nervosi. Nel 1945, tornato nello studio del capoluogo piemontese dopo essersi rifugiato a Pinerolo, trova i pochi resti di un incendio devastante, che risale al 1943, e che ha ridotto in cenere migliaia di suoi lavori. Comincia allora una nuova fase, caratterizzata da una rinnovata volontà di agire sul territorio e di adoperarsi, oltre che in pittura, anche nella tecnica dell’arazzo come “Pittura murale”. Negli ultimi anni, dopo quasi un trentennio di ricerca, sviluppa la sua poetica al limite fra astrazione e figurazione, intensificando la ricerca informale. Dal 1950, invitato alla Biennale di Venezia (come già nel 1936) , alla Quadriennale di Roma e alla Biennale di San Paolo, conclude una parabola artistica svoltasi sotto la cappa costante dello sradicamento, sotto il segno di una crescente insofferenza verso un senso di sofferta appartenenza ad un ambiente che si rivela una mera forma di circolo chiuso.
ELENCO ARGENTI ANTICHI
CIOCCOLATIERA
FRANCIA – PARIGI – 1782
SPRIMAN Charles-Louis-Auguste
CAFFETTIERA
INGHILTERRA – LONDRA – 1768
Benj GIGNAC
CAFFETTIERA
ITALIA – VENEZIA – 1710
“M.P.”
CIOCCOLATIERA
FRANCIA – GRENOBLE – 1636
Melchior LESTELLEY
SAMOVAR
Inghilterra – Londra – 1790?
Monogramma “n” con un piede
Unghiato
TANKARD di NEWCASTLE
Inghilterra – Newcastle – 1805
“AR” indica l’assaggiatore
TANKARD
INGHILTERRA – LONDRA – 1761
Thomas Moor
TANKARD
Inghilterra – Newcastle – 1752
James Kirkup
Teiera
Regno Unito – Londra – 1804
Geo Wintle
Tankard
Regno Unito – Londra – 1770 – 1771
- Gignac
Tankard
Regno Unito – Londra – 1770 – 1771
“J S” Jhon Sebille
CAFFETTIERA EGOISTA
FRANCIA – PARIGI – 1798 – 1838
J.A. CRESSEND
CAFFETTIERA OTTAGONALE LONDRA
INGHILTERRA – LONDRA – 1722 – 1723
RICHARD BAYLEY
12 Tastavino
ELENCO OPERE LUIGI SPAZZAPAN
I borsaneristi
50 x 38 – 1945
China su carta
Senza titolo
China e tempera su carta
50 x 38 – 1944
La cavalcata
50 x 38 – 1940
China verniciata
Cavallo e leopardo
50 x 38 – 1934
China su carta
Cavalli in lotta
50 x 22 – 1928
China su Cartone
Il Cacciatore
66 x 50 – 1949
Tempera su Cartone
Il pescatore
49 x 67 – 19??
Tempera su Cartone
Dopo il bombardamento
50 x 38 – 1944
Tempera
Natura morta con teschio e farfalla
50 x 38 – 1946
Tempera su Cartone
Volto di donna
48 x 38,5 – 1933
Olio su cartone
Le baJadere
50 x 50 – 1934
Tempera su Cartone
Nudo di donna
50 x 38 – 1928
Tempera su Cartone
Dopo il bombardamento
73 x 47 – 1944
Tempera su carta
Ritratto dello scultore Mastroianni
50 x 38 – 1948
China e tempera
L’uomo dallo scialle rosso
48 x 38 – 1939
Olio su cartone
Fiori geometrici
50 x 70 – 1946
Tempera su carta riportata su tavola
Il Santone
75 x 55 – 1949
China e tempera su cartone
Autoritratto
50 x 60 – 1938
Olio su cartone
Autoritratto
61 x 36 – 1933
Tempera e olio su legno
Cacciagione
67 x 50 – 1947
Olio su cartone
Paesaggio
50 x 36 – 1936
Tempera
Nudi rosa
48 x 30 – 1934
Tempera su Cartoncino
SCHEDA RIASSUNTIVA:
TITOLO MOSTRA: “LUIGI SPAZZAPAN E GLI ARGENTI DA BEVANDA DELLA COLLEZIONE ARTISTICA DI LINO ED EZIA DAL VECCHIO”
SEDE: MUSEO MIIT – CORSO CAIROLI 4 – TORINO
DATE: 6 – 22 GIUGNO 2013
INAUGURAZIONE: GIOVEDI’ 6 GIUGNO 2013 DALLE ORE 18.30
TIPOLOGIE DI OPERE: ARGENTI ANTICHI DAL 1600 AL 1900 E DIPINTI DI LUIGI SPAZZAPAN
ORARIO DI APERTURA: DAL MARTEDI’ AL SABATO DALLE ORE 15 ALLE 19
INFORMAZIONI: +39 011.8129776
Museo MIIT, corso Cairoli 4 – 10123 Torino. Dal 6 al 22 Giugno 2013.
Orario: mar-sab 15-19. Inaugurazione: giovedì 6 Giugno 2013 dalle ore 18.30
Info: +39 011.8129776. www-museomiit.it – info@museomiit.it